Giusto ieri mi scagliavo in un mio video YouTube contro chi, con pilloline bite-sized vuole darti i suoi segreti per qualsiasi cosa, che sia un business, una vita migliore, trovare clienti o vivere come un nomade digitale.
Con contenuti così brevi è impossibile affrontare alcun tipo di profondità: certo ci sono alcune eccezioni ma, proprio perché sono eccezioni, non sono cose ripetibili quotidianamente, non certo così spesso da giustificare interi feed di Instagram o Facebook con “gli ultimi 3 trucchi per” o “tutti i segreti di…” per poi vedere video di 3 secondi o un bullet point di 3/5 punti con banalità e inutilità che non cambieranno proprio un caz.
Anche meno, grazie. Però poi mi sono chiesto: e se condividessi davvero anche io quali sono state le cose più impattanti nella mia vita, quelle che davvero hanno fatto la differenza in maniera totale, e lo facessi con il giusto livello di complessità?
Questo, naturalmente, porterà a un articolo leggermente più lungo di quelli che scrivo di solito, ma diventerebbe un compendio di tutte le cose più importanti che hanno avuto un vero impatto sulla mia vita e potrebbero averlo su di te che leggi.
Questo sarà anche un articolo in cui conoscerai qualcosa in più di me, se avrai la pazienza di leggertelo tutto, mi conoscerai anche un po’ meglio. Si va ad aggiungere al post in cui spiego come lavoro e quali sono le mie fonti, ma qui ci sono io.
E allora proviamoci, se ti va.
Livello 1: uscire da apatia e depressione
Cominciamo con la parte più dura da digerire, gli 11 anni di depressione in e out. Nel mio caso, i fattori scatenanti sono stati molti. Innanzitutto, per una sospetta epilessia, ho preso il Tegretol per diversi anni, mattina e sera. Al di là degli effetti attenuanti di quella medicina, probabilmente l’effetto depressivo si è acuito per gli insuccessi scolastici e per un tradimento inaspettato durante la mia prima relazione di amore.
Sono stati anni infernali, che non augurerei a nessuno, pieni di rabbia e tristezza che, fortunatamente sono sempre riuscito a tenere a bada con la musica. Ma tra una relazione e un’altra – tutte fallimentari – lavori “normali” che cercavo di prendere e digerire per ascoltare famiglia e amici, la mia vita faceva proprio schifo.
Con il senno di poi, mi chiedo come potessi stare meglio di così: dopotutto, non c’era quasi nulla nella mia quotidianità che potesse portare gioia: depressione e ansia non potevano che essere la conseguenza naturale di tutto quello schifo che mi costringevo a digerire per paura e per comodità.
Il primo spiraglio fuori da quell’inferno ce l’ho avuto con il primo cammino di Santiago: mi aveva colpito l’istantaneo rilascio di tutti quei sentimenti negativi. Letteralmente dopo mesi di sofferenza totalizzante, il primo giorno in viaggio da solo lontano dal mio contesto mi aveva donato spiragli di presenza e gioia. Spiragli molto grandi. Poi l’intero viaggio è stato catartico e sono tornato cambiato in maniera radicale, ma poi sono ricaduto nelle vecchie abitudini per paura, regalandomi altri due anni di inferno.
Ne sono uscito definitivamente grazie a pochi punti ma precisi:
- L’aiuto di uno psicologo che mi ha messo al muro contro le mie contraddizioni e autosabotaggi con un percorso di 8 settimane
- Un secondo Cammino di Santiago che ha aiutato a velocizzare il processo di guarigione
- La presa di coscienza nel mio momento più basso che, a tutti gli effetti, i casini della mia vita li avevo almeno parzialmente causati io e che, quindi, potevo cambiare tutte le mie azioni e reazioni dannose e renderle più utili al mio benessere
- La promessa che mi sono fatto alla fine del secondo cammino, dicendomi che mi sarei ascoltato completamete, senza più mettere condizioni e fare compromessi
Da allora, di depressione e ansia, non ho più visto nemmeno l’ombra. Inoltre, ho iniziato a condurre una vita che mi somiglia molto di più, senza molte frizioni. Sarà una coincidenza? Come direbbe l’onorevole Razzi: io non creto.
Livello 2: Una vita più soddisfacente e in linea con me
Ho fatto compromessi tutta la vita, fino a 27 anni, cercando di fare lavori normali per la “stabilità”. Lavori che mi hanno fatto sempre sentire in prigione e mi hanno tolto tempo, energie e spesso anche il sonno.
Dopo la promessa di cui sopra, ho deciso che avrei costruito una vita che girasse intorno ai miei desideri più profondi. Il primo desiderio che mi bruciava dentro da tutta la vita era andarmene dall’italia e vedere un po’ cosa aveva da offrire il mondo.
Ho approfittato di una causa vinta per chiudere tutto quello che avevo in sospeso e trasferirmi in Australia. Avendo capito che non faceva per me, ho poi seguito l’istinto puro e quello che normalmente chiameremmo cuore, per trasferirmi poi anche a Helsinki, Lappeenranta, Pechino e Shanghai. In questi luoghi ho trovato meraviglia, opportunità, potenza, e la consapevolezza che il mondo è molto diverso da come lo immaginavo e nascondeva tesori ovunque.
Questi 4 anni di viaggi mi avevano tolto l’illusione di sapere e donato la certezza che, nell’ignoto, si nascondono molte più opportunità di quelle che immaginiamo.
Improvvisamente l’ignoto era diventato un luogo di gioia e risorse e aveva smesso di essere un luogo di paura.
Io, adesso.
Forse questa è la più grande scoperta che ho fatto finora e i 4 anni che ci sono voluti valgono molto di più del tempo e della fatica spesa.
Una volta esaurita l’urgenza del viaggio, la mia vita emozionale ha raggiunto un equilibrio più forte e la mia felicità non è stata più legata alla distanza e al movimento, ma all’ascolto profondo di ogni più piccolo disagio e la conseguente risposta positiva che gli ho prestato.
Ma non avrei mai potuto farlo ignorando oltre quell’urgenza che spingeva dentro di me da 27 anni.
Che non era un’urgenza di viaggio, ma era un urlo disperato che mi chiedeva: “per favore, lasciami essere chi sono e smettila di vivere una vita di merda di cui non ti frega una mazza!”
Livello 3: riprendere il corpo e la mente
Sono stato uno sportivo per tutta la vita: dai 7 anni ai 27 ho giocato a calcio a livello agonistico e il mio corpo ha risposto con una fisicità forte, resistente e sana. Non avrei immaginato cosa poteva succedere in concomitanza con tre eventi come il viaggio continuo, l’invecchiamento e l’abbandono degli sport.
Il mio corpo ha cominciato a risentire in maniera manifesta dell’età, già al passaggio tra i 29 e i 30 anni. Lo stesso tipo di viaggio che avevo fatto in Australia (con un camper), ripetuto l’anno dopo in Cina (con auto e hotel) mi aveva massacrato fisicamente e mentalmente. Qualcosa stava cambiando nel mio corpo e non sapevo bene come comportarmi.
Ho provato a correre un po’ negli anni passati in Finlandia, in Cina comunque camminavo quasi 20 km al giorno solo per fare le faccende quotidiane, ma c’era qualcosa che mancava.
Il corpo è una macchina complessa e richiede presenza e manutenzione 24h/24. Più invecchi, più quella manutenzione aumenta di complessità e di costanza. E quel corpo ospita la mente: spesso sottovalutiamo quanto le nostre abitudini e la nostra dieta possano influenzare i nostri pensieri.
Così ho provato davvero un sacco di cose, fino a quando nel 2017 ho scoperto il metodo Wim Hof: per due anni interi, ogni mattina ho praticato assiduamente il metodo, che mi ha fatto riscoprire forza, concentrazione e controllo sulla mia mente e sul corpo. L’introduzione di pratiche meditative e la conseguente trasformazione della mia dieta dopo il degree in Health Science hanno fatto il resto.
Ho dato priorità alla cura del mio corpo, anche se non al livello di Cristiano Ronaldo, e la mia vita fisica e mentale è cambiata. Questo viaggio è ancora in divenire, ma alcuni punti sono stati fondamentali per ritrovare la forma e sentirmi un po’ più giovane di quello che in realtà sono:
- Conoscere come funzionano i nutrienti del corpo umano e adattare la mia dieta di conseguenza (eliminazione del latte, tutti i carboidrati integrali, zuccheri sempre abbinati alle proprie fibre, un primo a pranzo e un secondo a cena, meno alcool, massimo due caffè al giorno e non dopo le 14)
- Tracciamento delle mie abitudini di sonno con un tracker serio (Oura Ring) e conseguente cambiamento di abitudini e contesto di sonno
- Respirazione e meditazione al centro della mia quotidianità
- Esercizio fisico con allenamento aerobico e anaerobico a seconda dei miei piani di breve e lungo termine, da modulare anche secondo le mie preferenze e i miei “danni corporei” (es. ernie al disco)
- Consapevolezza costante che ciò che entra nel mio corpo saranno i pezzi con cui viene costruito o meglio:
- entra merda = corpo di merda = mente infernale
Livello 4: relazioni di ampio respiro e lungo termine
Un’altra lezione importante, tra le più importanti forse, è quella che le relazioni si costruiscono azione per azione. Non parola per parola, non idealmente: azione dopo azione, si trovano relazioni di alta qualità.
Contano solo i fatti: chi è presente e quando, cosa e come dice le cose chi è presente, il supporto quando è giusto supportare, gli avvertimenti quando è giusto avvertire e soprattutto due cose:
- Dire all’altro quanto è importante, anche quando non sta facendo nulla (se è la verità)
- Esserci, esserci, esserci… anche quando si è distanti
Oltre a questo è importante il dare e sono importanti i confini chiari: cosa si può fare e cosa non si può fare all’interno della relazione.
Ma fondamentale è avere piacere nello stare insieme, nell’influenzare la vita degli altri e nell’ascoltare l’essenza dell’altro, senza mai dimenticare la propria. Da quando ho trovato persone che si sono autoselezionate e hanno iniziato a costruire insieme a me sono rimaste meno relazioni, ma la qualità è esponenzialmente superiore alle relazioni precedenti, tutte inevitabilmente naufragate sia in amore che in amicizia.
Costruire, costruire, costruire. (ne parliamo, peraltro in questa masterclass)
Livello 5: missione
Lo studio dell’universo mi ha aiutato a rendermi conto della reale prospettiva di chi siamo: briciole invisibili in qualcosa di terribilmente e magnificamente più grande di quanto possiamo anche solo lontanamente immaginare. Questo, oltre a ridimensionare tutti i problemi (che valore può avere un mio pensiero nell’ordine della grandezza anche solo del sistema solare, dove posso tenere tutti gli umani della storia dietro un pollice?) mi dà anche il coraggio di vivere una vita più “estrema”.
Mi spiego meglio: proprio perché a livello universale sono il nulla più assoluto, i miei problemi sono altrettanto inutili e così lo sono le mie paure. Ho molti meno impedimenti ad avere un’immaginazione utopica e un’ambizione smisurata… perché tanto è smisurata solo a livello umano: cioè microscopico.
Solo che per me, vivere la vita umana con ambizione e immaginazione forte, è molto più soddisfacente: posso imbarcarmi in sfide che si prenderanno tutta la mia vita senza avere la necessità che queste sfide poi debbano per forza essere un successo… perché non cambierebbero quasi nulla.
Ma cambierebbero la mia esperienza della vita, che per me è ciò che conta per essere felice.
Ed essere felice diventa così più semplice e più importante nella mia quotidianità.
Livello 6: impatto
Proprio per tutta questa serie di riflessioni, avere un impatto enorme sulla comunità umana (che io ci riesca o no) è una direzione che mi dà gioia anche se nasconde una quantità di difficoltà incredibile. Questo anche solo per due motivi:
- Lo scopo della vita è evolversi e passare l’informazione alle generazioni future, quindi vivendo come voglio, aiuto a passare la migliore informazione possibile
- Diventare multiplanetari è l’unico modo che permetterà alla nostra specie di sopravvivere e qualunque sforzo ci possa aiutare a ottenere quell’espansione umana, è uno sforzo che vale la pena compiere anche se non vedremo mai i risultati nella nostra vita. Tutto quello che faccio è per avere umani più felici, migliori e in ultimo ambiziosi: questo ci permetterà di evolverci come specie più velocemente e di non estinguerci
Il futuro
Chissà, nel futuro magari tornerò ad aggiornare quest’articolo: in fondo non smetterò mai di imparare e quando apprenderò qualche altro “segreto” (che spesso sono ovvietà), verrò qui ad aggiornare questo post.
Per ora spero che le poche cose che hanno fatto una differenza abissale nella mia vita, possano toccarti e cominciare a fare la differenza nella tua.
Se, in questo percorso, senti di volere una mano, parliamone o scrivimi.
Ti abbraccio forte, buon viaggio.