A tutti noi è capitato di pensare “mi sento perso” o “mi sento persa” o qualsiasi cosa nel mezzo, perché la vita è una serie infinita di avvenimenti incontrollabili e non sempre possiamo dire di avere le cose sotto controllo.
Talvolta questa sensazione può durare anni, anni in cui non siamo in grado di capire chi siamo veramente, qual è la nostra direzione nella vita e cosa vorremmo fare in una vita che sembra non avere senso. Per quanto sia una situazione assolutamente normale, ci può portare a vivere un malessere esistenziale anche piuttosto pesante ed è sicuramente qualcosa che va sistemato.
La buona notizia è che è possibile.
Perché mi sento solo?
Il primo dato oggettivo di chi si sente perso è che nessuno ci capisce a pieno e questo ci fa sentire soli. Questa solitudine si traduce in confusione, soprattutto perché tutti intorno a noi vivono una vita su determinati binari che non c’entrano niente con noi e ci sentiamo immediatamente sbagliati.
Se non si trova qualcuno che ci aiuta a capire che ognuno di noi ha una strada precisa e unica, finiremo per peggiorare il nostro stato, rischiando di far sopraggiungere stati depressivi o ansia, invece che occupare la nostra vita con la (giusta) missione della felicità.
Quando si intraprende un sentiero mai battuto – come è inevitabilmente il nostro – è altrettanto inevitabile sentirsi soli: siamo come esploratori di una vita mai costruita da nessuno, pionieri assoluti di nuove esperienze e questa, come la via dei vincitori, è una via solitaria.
Cosa fare se non ce la fai più?
Questo continuo sentirsi inadeguati e non supportati dal proprio contesto può spingerci davvero fino al nostro limite e può capitare di sentirsi completamente sopraffatti e non farcela più.
Il modo migliore per gestire quel momento è prenderlo come un messaggio della vita che ti sta dicendo: “Per favore, ascolta.”
Abbiamo quest’abitudine radicata, costruita dalle nostre famiglie e dalla nostra società, a volerci incasellare in etichette precostituite, rendendo più facile a noi presentarci e agli altri comprenderci… almeno a grandi linee. Questo atteggiamento ha però un difetto molto dannoso: annienta l’identità di ognuno di noi. L’unica cosa, insieme al tempo, che realmente possediamo.
Ricorda: il fatto che il tuo corpo stia reagendo è un invito all’ascolto. Dentro di te c’è qualcuno che vuole avere lo spazio che merita.
Perché non si ha più voglia di vivere?
Chi vorrebbe vivere costretto nei panni di qualcun altro? La risposta è semplice: nessuno. Prima di tutto perché non è possibile: come nessuno può essere e potrà mai essere te, tu non potrai mai essere loro. Cercare di farlo, anche in maniera solamente simbolica, sarà uno spreco infinito di tempo ed energie e indovina cosa succede quando sprechi le tue energie? Ti spegni.
In quel momento è normale che ti passi la voglia di vivere: la sensazione è quella di buttare la propria vita e il proprio tempo, non proprio una sensazione che ci fa sentire felici e orgogliosi.
È dunque normale, quando ci si incastra nelle aspettative altrui o non si lascia vivere la propria identità profonda, sentire che non si ha più voglia di vivere. Ma anche a questo c’è una soluzione.
Come superare il senso di vuoto?
La via è semplice, ma ovviamente non facile: lasciar vivere chi siamo davvero. Come si fa? È una scelta globale, che deve integrare pensieri, emozioni, piani e azioni. La vita deve somigliarti completamente o comunque nella maniera più profonda possibile. Anche se in questo momento non hai la minima idea di come questo si faccia, sappi che è molto più semplice di quello che pensi: quando la vita scorre nella giusta direzione, non ha nessuna frizione.
Ciò che fai non ti farà mangiare il fegato, quello che pensi e dici non sarà causa di dolori e incomprensioni e le tue decisioni, anche quelle più difficili, avranno la sensazione di essere naturali.
Il problema è il solito: sembra una missione troppo grande o troppo lontana e trovare il punto d’inizio sembra impossibile. Ma il punto d’inizio è sempre il primo passo. Non importa quale primo passo farai, intanto comincia a farlo: se hai dei dubbi, fallo nella direzione della verità.
Al di là c’è la tua vita
Lo so: quando si è in quel loop si fa fatica ad uscirne. Ma se vuoi spezzare un cerchio, ogni punto del cerchio è uguale per cominciare. Il modo migliore per farlo è scegliere di farlo ora.
Magari questo articolo può essere un trigger che ti fa partire una decisione nuova: un viaggio, un cambio di carriera, la voglia di parlare con qualcuno che ti capisce. Spezzare questo loop però è di importanza fondamentale: una volta fatto sicuramente dovrai affrontare delle difficoltà, ma saranno difficoltà che ti accompagneranno sulla TUA via. Quella via che ti appartiene davvero e che ti farà sentire presente, vivo, accettato e che la vita ha un senso e che si può vivere davvero.
Credimi, lo faccio ogni giorno da almeno dieci anni e aiuto migliaia di persone a raggiungere questo tipo di soddisfazione da almeno sette: ho visto questa situazione praticamente ogni ventiquattro ore e ho seguito migliaia di persone uscire dal loop e sbocciare completamente.
È una sensazione bellissima ogni volta, anche perché so di aver aiutato a portare nel mondo una persona che finalmente avrà l’impatto per cui è nata.
Comincia oggi
Lo so, sentirsi persi e soli non è il miglior punto di partenza del mondo, ma se ti senti così è anche l’unico possibile. Dopotutto non hai accesso al passato e l’unico accesso al futuro è attraverso il presente. E il presente, se ci pensi bene, è solo ORA. Questo esatto istante.
Per aiutarti a cominciare il percorso ho creato, appunto, un percorso gratuito che si chiama CORE, per arrivare appunto al “centro” della situazione e partire da dove sei veramente per intraprendere qualsiasi direzione tu voglia.
È quel primo passo che magari ti serve oggi per smuoverti dalla situazione in cui ti senti solo e perso e da lì capire la direzione che ti appartiene.
Non aver paura: c’è una vita che ti aspetta e che davvero è la tua.