Spesso sentiamo di non riuscire a fare le cose che desideriamo per dei blocchi psicologici che nemmeno conosciamo. Vorremmo raggiungere i nostri obiettivi più profondi ma, immancabilmente, ci schiantiamo con la realtà.
Non riusciamo a muoverci verso la direzione che ci appartiene perché la nostra mente prova in tutti i modi a frenarci, ma non capiamo perché. Pensiamo che ci manchi il coraggio, oppure che non valiamo abbastanza. In questo articolo vediamo insieme alcuni dei più comuni blocchi psicologici che si infiltrano nelle nostre giornate e vediamo come possiamo smuoverci e scrollarceli di dosso.
Blocchi psicologici: paura di fallire
La paura di fallire è una delle più comuni da trovare. Prova a chiedere a dieci persone se ce l’hanno e 9 ti risponderanno di sì. Scoprirai, tra l’altro, che nessuno di loro riesce nemmeno a definire bene cosa intende per fallimento. Sembra strano, ma è proprio questo uno dei motivi per cui la paura di fallire si presenta: non sappiamo cosa intendiamo per fallimento. O meglio: è un’ipotetica catastrofe senza bordi e confini che dovrebbe avvenire in un ipotetico futuro se tentassimo di fare quello che vogliamo fare.
Uno dei modi migliori per cominciare a liberarsi di questi primi blocchi psicologici è proprio cominciare a definirlo. Iniziare a chiedersi cosa significa fallimento nel nostro caso e cercare di capire come si presenterebbe.
Un’altra buona domanda potrebbe essere: qual è la cosa più grave che può succedere? E spesso, iniziare a pensarci in dettaglio ridimensiona tragedie come:
- Perdere tutto (tutto cosa?)
- Rimanere solo (siamo 7 miliardi)
- Essere giudicato (da chi e per cosa?)
Blocchi psicologici: Paura di avere successo
Già, sembra strano, ma molto comune è anche la paura del successo. In fondo, pensare di essere riusciti in qualcosa in cui tanto speriamo porta con sé un sacco di responsabilità e, soprattutto, l’idea che quella cosa una volta raggiunta non ci lasci più nulla da desiderare.
Dopotutto, se realizziamo il nostro sogno, cosa possiamo sognare dopo? Quale sarà il nostro obiettivo se il nostro fantastico megaprogetto dovesse diventare reale?
Queste sono bellissime illusioni che diventano scuse per non agire, molto più spesso di quanto credi. Io ho affrontato questa paura prima di partire per l’Australia: pensavo che quello era il mio sogno e che se fosse andato male, non avrei avuto più nulla da sognare. E che se fosse andato bene, mi sarei presto annoiato e mi sarei trovato senza più una direzione.
Che coglione.
Andare in Australia mi ha portato poi a:
- Percorrere 3 volte ancora il Cammino di Santiago
- Vivere a Pechino e insegnare inglese in un asilo
- Vivere in Finlandia per due inverni
- Tornare a vivere in Cina e costruirmi un gruppo di amici internazionale
- Scrivere 7 romanzi
- Suonare 4 volte in uno stadio pieno e realizzare un album che è arrivato 4 in classifica FIMI
- Scrivere e co-dirigere 2 spettacoli teatrali
- Creare uno dei corsi sulla felicità più impattanti in Italia: ÈPPI
- Creare Genitore Informato con la mia attuale compagna
- Creare Happiness and Growth con tutti i suoi corsi, tra cui CLICK
- Non vedere l’ora di realizzare ancora un sacco di roba
Posso confermarti che è solo una scusa per non vivere. Mollala. I problemi che ci sono dall’altra parte (ammesso che siano problemi), li scoprirai dall’altra parte.
Blocchi psicologici: ipergeneralizzazione
Questo è un problema piuttosto serio, che si presenta anche tra i sintomi della depressione. Questa distorsione cognitiva non permette alla nostra mente di trattare eventi singoli appunto come eventi singoli, ma come una situazione generalizzata: ad esempio “questo posto è sempre sporco”, anche se magari è successo solo una volta.
Non essere in grado di discernere momenti e situazioni singole non ci permette di vedere i dettagli e dunque di entrare in controllo di tale situazione. Se l’ipergeneralizzazione si fa strada quando parliamo di noi stessi e dei nostri progetti, poi, diventa assolutamente impossibile riconoscere un qualunque tipo di direzione.
Per liberartene, comincia ad analizzare una situazione della tua vita insieme a un amico e cercatene i dettagli. Allenati ogni giorno a liberartene, perché se ci rimani dentro, resterai in un mondo ovattato e senza bordi che non ti porterà in nessun bel posto dove essere.
Blocchi psicologici: ossessione
Non fraintendermi: in alcuni casi l’ossessione non figura tra i blocchi psicologici ma è a tutti gli effetti il drive di un successo. Poter pensare in maniera ossessiva a una soluzione potrebbe persino aiutare a trovarla. Ma non succede sempre. Avere un’ossessione è un grave squilibrio del pensiero e potrebbe portare in una direzione opposta: potresti non essere più in grado di vedere la realtà e cercare di plasmarla secondo le tue credenze.
Per quanto filtrare la realtà sia inevitabile, non la si può plasmare a piacimento: in fondo si arriva sempre alla versione oggettiva della realtà, che esiste indipendentemente da noi.
La realtà esiste, che ti piaccia o no. Per liberarti dall’ossessione devi imparare, almeno un pochino, a lasciar andare il controllo sulle cose. Tanto non controlli niente, mai. Comincia a fare pace con questo pensiero. Il fatto che tu creda di poter controllare qualcosa è una bellissima illusione, che non ti permetterà mai di essere felice, e probabilmente allontanerà da te le persone che ami.
Piccole ossessioni che non interferiscono in maniera maligna con le relazioni e la quotidianità possono salvarti la vita, ma la bontà di questo blocco psicologico finisce lì. Se senti che la tua ossessione è invalidante, sta andando troppo in là.
Blocchi psicologici: focus esterno
Questo è uno dei più gravi, ma comune quasi come il primo di cui abbiamo parlato. Un focus di identità esterno non ti permette di essere niente. Purtroppo molte famiglie e l’intero sistema educativo portano a una costruzione di un focus di identità esterno. Decidono gli altri per noi, espressioni di identità sono spesso scoraggiate o addirittura violate e la responsabilità viene sempre calata dall’alto.
È inevitabile che poi, quando la vita chiama, ci si aspetti sempre un aiuto dall’alto e che le nostre azioni siano deresponsabilizzate: se la nostra responsbilità se l’è sempre presa qualcun altro, noi crediamo che quella sia la normalità, no?
Solo che nel mondo reale non funziona così: tu sei responsabile per le tue azioni, sempre. E se la tua vita fa schifo, hai sicuramente una corresponsabilità. Sì, ho detto SICURAMENTE. Torna dentro, ricostruisci il tuo focus interno e vedrai la tua vita cambiare in poche settimane, se non in pochi istanti.
Inizia in modo semplice: mettiti allo specchio e dì al tuo riflesso…
“Io sono l’unico responsabile della mia vita.”
Io allo specchio.
Blocchi psicologici: paura del giudizio
Per questo, parliamoci chiaro: a nessuno frega niente di te. Certo, ci sono alcune persone più care e ogni tanto ti penseranno. Ma per la maggior parte del tempo, la gente si fa i cavoli suoi. Abbiamo tutti abbastanza problemi per non avere tempo a pensare agli altri: se pensiamo agli altri, non abbiamo una vita.
Chi ha una vita, difficilmente ha tempo e voglia di pensare agli altri. Inoltre, se ha tempo di giudicare gli altri, probabilmente è una persona di valore imbarazzante. E dunque, che valore può avere il suo giudizio? Se hai voglia di ascoltare il giudizio di qualcuno, ascolta quello di persone:
- Intelligenti
- Empatiche
- Competenti nel campo in cui ti stanno giudicando
Altri giudizi sono spazzatura, accettali solo le la tua vita vale meno della spazzatura. E se la tua vita vale meno della spazzatura, hai problemi più urgenti del giudizio degli altri.
Vivere liberi da blocchi psicologici
Liberarsi dai blocchi può essere una fase temporanea della tua vita, che però libererà una quantità di energie incredibile. Con quelle energie potrai decidere tutto ciò che vorrai e farlo nella totale libertà. E, finalmente, potrai riuscire a ottenere la vita che desideri e un po’ più di felicità.
Per avere più controllo, io ho creato MIND: se senti il bisogno di liberarti da alcuni di questi blocchi psicologici, quello può essere un buon primo passo.
Qualunque sia la tua decisione, ricordati che hai una vita sola: vivila.
Alla prossima.