Oggi parliamo di qualcosa a cui non prestiamo troppa attenzione normalmente, perlomeno nei miei canali e perlomeno ufficialmente: come sarà il futuro.
Fino a qualche anno fa, a parte la crisi economica del 2008, avevamo poco di cui preoccuparci: solo qualche disgrazia all’italiana e credenze limitanti tipiche della cultura anni ’60 ignorante dei baby boomer.
Adesso il mondo è un luogo diverso, da una parte spettacolare, dall’altra non necessariamente ospitale come ce lo aspettavamo. Certo, qualche avvisaglia che le cose stavano cambiano ce l’avevano già data l’ascesa dei populismi, la pandemia e Bugo che se ne andava dal palco dell’Ariston, ma in fondo pensavamo che saremmo tornati alla nostra normalità.
Non esiste più la normalità
Dopo qualche giorno dall’inizio dei vari lockdown, ho azzardato questa frase:
“e se questa fosse la nuova normalità”?
Io, nel 2020
Tanti si sono messi a ridere. È semplice capire perché: entrare in un mondo caotico fa paura e, per tanti anni, le nostre vite sono scorse in maniera stabile e relativamente pacifica.
La paura più grande era perdere quel lavoretto da impiegato o doversi trovare un’altra casa o, alla peggio, prendersi qualche malattia di quelle bestiali.
Adesso no: adesso il mondo è un casino. Un bellissimo, disarmante macello. Due anni chiusi in casa hanno cambiato i giovani che sono ancora più abituati alla vita online, persino gli anziani hanno imparato a fare videochiamate, si è creata una nuova consapevolezza sul valore del tempo e della propria libertà, alcune tecnologie hanno fatto passi esponenziali in avanti e una marea di industrie sta morendo.
Poi ci sono nuove e interessanti guerre che portano a corse ai bunker antiatomici (ma ti sei mai chiesto come di vivrebbe davvero in un bunker?) e tensioni geopolitiche che nonostante siano idiote e anacronistiche, sono qui affacciate al balconcino di casa.
Tutto questo in piena siccità con raccolti dimezzati, materie prime scarse e Elon Musk che spende 44 miliardi dei propri soldi per comprarsi Twitter. Facci pace con questa cosa: il mondo diventerà sempre più veloce e complesso e lo farà che ti piaccia o no.
Come orientarsi in questo casino?
Dunque, qual è il modo di vivere in questo mondo sempre meno umano e sempre più frammentato, robotico/digitale e inospitale?
- Capendo il presente
- Imparando a pensare
- Accettando e immergendosi nella complessità
“Ma Seve: che palle! Perché dev’essere tutto sempre così difficile?”
E che cacchio vuoi da me? Ho inventato io la macchina a vapore? NO. Ho inventato io i transistor? NO. Ho inventato io l’iPhone? NO.
E allora… io più che darti una mano a non perderti, non posso fare. Però è quello che ho scelto di fare.
Voglio genuinamente che le persone siano felici, perché so che vita di merda è quando non lo sei. Voglio davvero vedere le persone realizzate, perché so che bene possono fare intorno a loro e che differenza possono fare nel futuro.
E quindi, se ti fa paura il futuro (e la complessità collegata), meglio che lo costruisca tu a tua immagine e somiglianza, invece che subirlo. E per farlo, devi padroneggiare quei tre punti di poco fa. Funziona così e basta.
Le chiavi per capire come sarà il futuro
Naturalmente io non sono Nostradamus (e nemmeno lui in realtà era lui) e quindi non posso prevedere il futuro, così come nessuno lo può prevedere. MA si può ragionare su cause, concause, conseguenze di eventi grazie a un dono che noi umani possediamo: il pensiero.
In parte sarà pensiero speculativo, ma basandolo su fatti e trend conclamati si può arrivare a una buona soluzione, abbastanza semplice da usare, per potersi orientare in un macello come quello che è il mondo attuale.
Io penso che ci siano alcuni fattori che saranno fondamentali, sempre ammettendo che l’umanità abbia un ruolo nel futuro che arriverà. Se dovesse averlo (e non è scontato), allora dovresti sicuramente tener conto di alcune cose:
L’umanità sarà un lusso
L’automazione sarà sempre più pervasiva e tutto quello che le macchine non sanno fare, dovrà farlo un umano. Questo, almeno fin quando non impareranno anche quello. A quel punto, l’unica speranza è che l’essere “umani” diventi letteralmente un valore.
L’umanità potrebbe non essere più al comando
Adesso robot e intelligenze artificiali sono in grado di fare molte cose molto meglio degli umani, ma non tutte. Riescono in singole task, abbastanza circoscritte. Ma continuano ad apprendere e hanno un andamento esponenziale: non sottovalutarle.
Nel momento in cui dovessero superarci, noi umani diventeremmo inutili all’istante: una delle poche speranze che abbiamo è di “unirci” ad esse.
Il pianeta deve rimanere abitabile e dobbiamo abitarne più di uno
A proposito, in tutto questo ci stiamo dimenticando dell’elefante: il cambiamento climatico. Per quello abbiamo due possibilità: adattarci o fermarlo. Più probabile la prima, più interessante la seconda. In questo ambito si nascondono infinite opportunità e decisamente missioni interessanti a cui dedicare la vita.
Da questi tre fattori non potremo prescindere e, se vogliamo una vita felice e realizzata, con queste cose arriveremo a farci i conti in un modo o nell’altro: tanto vale essere il più preparati possibile, no?
Conoscere il presente
L’unica via, dunque, per non farsi investire da questo tsunami è conoscere i segni e prevedere le possibili conseguenze e fattori di rischio. È un’abilità che si può apprendere e ci vuole tempo, ma ripaga con gli interessi se ti ci applichi anche solo un po’.
Per capire a che punto sei, ho pensato di regalarti un’occasione unica: sottoporti un piccolo quiz che quasi nessuno riesce ad azzeccare, per capire quanto sei capace a leggere la realtà del presente.
Se vuoi sapere che futuro ti aspetta, questo è un ottimo modo per capire da che punto stai iniziando.
Clicca pure qui e scopri cosa sei in grado di fare.
Noi ci sentiamo alla prossima.